QUALITÀ

La Carta per la buona accoglienza ed inclusione delle persone migranti
La buona accoglienza che fa la differenza

Grazie al progetto Equité, la Cooperativa S. Lucia è la prima nella provincia di Mantova, ad essersi accreditata la Carta per la buona accoglienza ed inclusione delle persone migranti, un patto siglato dal Ministero dell’Interno, dall’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) e dall’Alleanza delle Cooperative Sociali.
Le Cooperative che aderiscono alla Carta per la buona accoglienza ed inclusione delle persone migranti si assumono la responsabilità ufficiale nel rispondere alle necessità delle persone migranti in modo adeguato e corretto.
I firmatari, in questo contesto, riconoscono la validità di un’opzione strategica il più possibile orientata alla presa in carico di gruppi limitati di migranti, da perseguire con un’adeguata sensibilizzazione del territorio in cui i centri, a vario titolo, sono presenti.

I requisiti base richiesti nella Carta per la buona accoglienza ed inclusione delle persone migranti
sono quattro:


Offrire misure mirate alla persona

La prima fase prevede la partecipazione alla formazione da parte del personale che gestisce l’accoglienza dei migranti. I corsi di formazione sono momenti importanti con la preparazione teorica per conoscere e gestire il fenomeno migratorio, ma anche perché permettono lo scambio e la condivisione delle buone prassi utilizzate nei vari territori, in quanto ogni realtà ha una modalità diversa di gestione delle pratiche burocratiche. La formazione premette l’incontro dei vari soggetti che si occupano di immigrazione e consente di costruire reti fondamentali per la buona riuscita e direzione dell’accoglienza.

Favorire l’integrazione puntando
su piccoli numeri e diffusione nei territori

La seconda fase consiste nell’applicare le conoscenze teoriche acquisite nella pratica, ovvero nell’adeguamento della struttura, qualora non fosse già impostata correttamente, soddisfando diverse condizioni, come per esempio possedere l’idoneità di alloggio che certifica la condizione regolare della struttura di accoglienza al livello normativo per ospitare i richiedenti asilo e avere un personale formato e qualificato in numero adeguato al numero di ospiti presenti in struttura.

Garantire la titolarità pubblica degli interventi grazie,
al coordinamento con Prefetture e Comuni

Infine per ottenere la certificazione della Carta per la buona accoglienza ed inclusione delle persone migranti vi è un’ultima fase, superare il controllo della visita ispettiva.
Sarà il compito del personale qualificato verificate che tutte le condizioni richieste ed esplicitate durante il percorso formativo siano effettivamente presenti.

Rendere di conseguenza l’inclusione sostenibile
per le comunità locali, evitando tensioni e conflittualità

Una volta ricevuto il riconoscimento il percorso non si conclude, perché è in continua evoluzione e aggiornamento, per il bisogno di adattarsi ai numerosi e veloci cambiamenti intrinseci e burocratici che il fenomeno migratorio porta con sé.

Per ottenere il riconoscimento della Carta per la buona accoglienza ed inclusione delle persone migranti è necessario superare diverse fasi.

La Carta per la buona accoglienza ed inclusione delle persone migranti è il documento che certifica la qualità dei servizi offerti per l’accoglienza e riconosce a pieno titolo il buono operato della struttura che la detiene, è l’aspetto che distingue nella molteplicità di realtà che si occupano di accoglienza.