Benessere

Santa Lucia ha messo a punto un percorso di inserimento al lavoro specifico per ogni persona, in base alle possibilità e capacità, al solo scopo di far emergere i suoi lati migliori e di adoperarsi affinché portino frutto.
Esattamente quello che normalmente si fa, o si dovrebbe fare, in un qualsiasi ambiente di lavoro.

Gioco di
squadra

La persona comincia da un progetto di tirocinio in cui può comprendere e organizzarsi, in cui acquisisce competenze e sicurezza grazie al sostegno e ai consigli di un gruppo di esperti: un educatore, un assistente sociale, a volte uno psichiatra, e un tutor del lavoro.
L’educatore supervisiona di frequente e offre consigli pratici, anche ai tutor: “Se c’è una persona con deficit visivo e di memoria, fatele ripetere a voce i compiti che deve svolgere perché la aiuta nella routine.”

La persona inizia il suo tirocinio in un luogo di lavoro reale, commissionato da un vero cliente che si aspetta un servizio perfetto.
I colleghi sono educati ad accogliere la persona con fragilità che sta cercando la sua strada, ne conoscono i limiti, ma anche le valenze.
Sono disposti a mettere in gioco anche una quota in più del proprio tempo lavorativo e della fatica emotiva che ne consegue perché alla fine il cliente sia soddisfatto.

Siamo consci del fatto che ogni contesto lavorativo è un modello di comunità.
Se riusciamo a realizzare un perfetto servizio, compensando le debolezze con le forze, questo sarà possibile in un territorio, in una nazione, in una società intera.

Il metodo e
il percorso

Cominciamo con un colloquio di conoscenza: l’educatore incontra la persona, il suo contesto di vita, valuta la sua motivazione e poi riporta tutto nel gruppo di progetto. Gli esperti individuano il tipo di mansione e il contesto più giusto.

Una volta avviato il lavoro, la persona ha frequenti incontri di verifica. Sappiamo bene che ci possono essere intoppi in questa fase, sappiamo che dobbiamo prenderci cura anche del problema.
Perciò i nostri lavoratori sono pronti a intervenire in supporto, affinché la difficoltà si risolva velocemente e senza disagio per il cliente.
Quando la persona ha raggiunto una corretta modalità di lavoro, la puntualità, l’ordine, la precisione e soprattutto la cura e la piena autonomia, allora è pronto per spiccare il suo volo.

Notiamo che chi si cimenta in un contesto come quello di Santa Lucia sente il senso di responsabilità che gli viene insegnato. Sa di essere il primo elemento di relazione con il cliente e porta un profondo rispetto verso la sua professione.

Per noi ogni volta è pura gioia quando l’ambiente di lavoro si trasforma attorno alla persona e tutti i rapporti migliorano, diventando più edificanti e anche più produttivi.

Arianna Spazzini, la nostra Presidente, sostiene che in un mondo ideale non dovrebbero più esistere le cooperative sociali per l’inserimento al lavoro, come Santa Lucia, perché tutte le aziende dovrebbero essere predisposte a farlo.
Questo sarebbe il più grande balzo a livello di comunità: non pensare alla fragilità solo quando la si vive da vicino, ma come parte della nostra natura.

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